mercoledì 28 agosto 2013

Cavolaccio verde

(Adenostyles alpina)

(dialettale:  )

I particolari meno evidenti  talvolta sono determinanti nella vita e così è per questa pianta montana il cui nome si riferisce ad uno dei suoi elementi più minuti : lo stilo, cioè la parte visibile del pistillo che si erge sopra l'ovario.


Mostrando questo dei peletti simili a ghiandole, ha fatto sì che il nome scelto fosse adenostyles da 'adèn - ghiandola e 'stylos - stilo'.

Esso è avvolto dalle antere saldate tra loro e fissate all'interno di una corolla stretta ed allungata, lungamente svasata e suddivisa in 5 lobi triangolari che s'arrovesciano all'indietro.


Sono tutti fiori, rosa antico o lilla o grigiastro, di tipo liguloso, sostenuti da un involucro violetto, assemblati in numerosi capolini che formano un denso e un po' scapigliato corimbo.

Ma i corimbi sono tanti e tutti vicini tanto che nell'insieme il gruppo potrebbe sembrare una scopa: il colpo d'occhio che offrono su zone sassose e pendii franosi è notevole perché ti chiedi come possa tale abbondanza di chiome realizzarsi in luoghi che pare non possano offrire nulla.


Completano il tutto delle foglie alla  base che sono grandi, a forma di cuore, appuntite all'apice e di spessa consistenza, dove si rileva un fitto intreccio di nervature che formano un reticolo in rilievo.
La loro tinta, un verde pastoso, grigio verde inferiormente, s'accorda perfettamente a quella dei fiori e all'idea di cimelio da antiquari che questo cavolaccio suggerisce.