sabato 8 giugno 2013

Orniello

(Fraxinus Ornus)

(dialettale: frassen spinarol)



L'orniello in Valpiana non è così diffuso come il fratello frassino maggiore, nè si fa notare se non verso la fine di maggio quando, luminosamente imbiancato per le sue numerose infiorescenze alle sommità dei rami, spicca fra tutte le varietà di verdi che tingono i declivi.


Non è molto alto, nè massiccio, anzi, quasi quasi dà l'impressione di essere un arbusto per la tendenza a produrre polloni alla base e per l'aria di gioventù che emana, per la sua corteccia grigia ben liscia, per i rami giovani geometricamente disposti, per le gemme che hanno la consistenza del feltro.


A differenza del frassino maggiore, si veste di foglie composte prima di ricoprirsi di infiorescenze biancastre, dense e numerose, a pannocchia terminale: sono simili a tanti piumini svettanti nell'aria. 




Emanano un profumo di miele e difatti Melìa, nome greco della ninfa del frassino, ha la stessa radice di 'mélie - miele'. Forse un tempo l'uomo non si accontentava del solo profumo, così praticava un'incisione nella corteccia dell'alberello per raccogliere e assaporare la linfa chiamata 'miele dell'aria' o 'miele di rugiada'; qualcuno la denominava 'manna in lacrime'. 
Ben dolce questa pianta!