domenica 25 agosto 2013

Lattuga montana

(Prenanthes purpurea)

(dialettale:  )

Così aerea e leggera, la lattuga montana convive volentieri con i maestosi faggi, crescendo ai margini delle faggete e intrecciando il suo rizoma sottile e lignificato con le grosse radici nodose di questi alberi e facendo svernare le sue gemme nel tappeto di foglie cadute.


In primavera avvia una rosetta  di foglie tra cui si origina un fusto cilindrico eretto lungo il quale si dispongono foglie a forma di spatola che lo avvolgono mostrando da una parte la zona più estesa con 3 lobi laterali per parte ed un apice triangolare e dall'altra 2 orecchiette che si sfiorano.

Il colore glauco un po' annebbiato sembra antichizzato e ben s'accorda ai capolini penduli che si riuniscono in pannocchie irregolari.

L'infiorescenza è l'insieme di un involucro cilindrico olivastro composto di più serie di squame sul quale sta un calice con sepali inesistenti e una corolla con fiori a lingua di color fucsia, leggermente sfrangiati sul bordo esterno, ricoperti di peluzzi e man mano che avanza la maturazione, sempre più arrotolati verso l'esterno.


Anche lo stilo con gli stimmi divergenti  è peloso, fasciato dai filamenti liberi  di 5 stami con antere  acute alla base; il tutto è rivolto verso il basso, come è sottolineato anche dal nome, da 'prenes - inclinato e anthos - fiore'.
Naturalmente sorella di ogni tipo di lattuga, pare che anche questa pianta sia commestibile: si tratta di sapere se le sue foglie hanno sapore di faggio o di faggiola.