mercoledì 23 ottobre 2013

Senecione comune

(Senecio vulgaris)

(dialettale:   )


Modesta erbacea annuale a cui nessuno bada se non per eliminarla dagli orti e dai giardini, il senecione comune germina e si sviluppa nelle zone coltivate, ma anche ai bordi delle strade e dei sentieri, nelle zone sassose e dove le piante sono rade, in genere segue l'uomo civilizzato ovunque si trasferisce.


Umile sì, ma non certo privo di difese: infatti tutte le sue parti sono tossiche, tranne i semi per gli uccelli e le foglie per i conigli, si autofeconda e i suoi semi, che vengono prodotti almeno tre volte l'anno e sono numerosissimi, germinano tutti, e in buona parte anche quelli delle piante tagliate.

La disseminazione è prevalentemente supportata dal vento che elimina a poco a poco dai pappi gli acheni con il loro lungo vessillo piumato. Forse da questa somiglianza ai capelli bianchi di un anziano che a mano a mano, cadendo, lasciano vedere una testa spoglia è derivato il nome, da 'senex- vecchio uomo'.


Estremamente variabile in tutte le sue parti, il senecione ha consistenza carnosa ed un unico gambo eretto, con foglie di un fresco verde, suddivise in tanti lobi dentati, somiglianti a foglie di quercia.

I fiori che si riuniscono in diversi piccoli capolini sembrano bottoncini cilindrici, composti da un involucro rivestito da una prima serie di squame triangolari punteggiate di nero e da una seconda di forma allungata e ripiegate superiormente a nascondere i fiori anche per diverse settimane.


All'apertura spicca un assembramento di minuscoli fiori gialli a tubo che lasciano sporgere soltanto i 5 denti, nascondendo 5 stami e un unico stilo; talvolta reclinano verso il basso come se per la pianta rappresentassero un peso eccessivo, ma forse è un modo per evitare che si bagnino.