martedì 11 giugno 2013

Sanguinella

(Cornus sanguinea)

(dialettale: pomela da oio)



Rossi come il sangue sono i suoi rami nudi, tondi, lucidi e lisci quando il primo sole primaverile li illumina; di rosso fegato, quasi violaceo, si colorano le foglie d'autunno. 


Leggermente rossicci anche i boccioli piccolissimi, contornati e protetti da numerose foglie: si affollano in minuscoli mazzi e impiegano gran tempo ad aprirsi tanto che aspettano giugno quando la pianta s'è completamente rinverdita. 


E anche quando sono schiusi, nessuno bada a loro, sono troppo rustici: esili, quattro petali in croce e quattro stami, una capocchia verde alla sommità e un profumo un po' acre. Anonimi!


Si trasformeranno in bacche globose bluastre, piene di un liquido denso, dentro cui sta il seme. In quest'epoca, soltanto gli uccelli li apprezzeranno.

Un tempo, invece, quando il rapporto tra uomini e natura era più costante e diretto, e quindi i doni che ci si poteva scambiare erano ben conosciuti, se ne ricavava olio da lume e grasso per gli scarponi. Anche i rami più giovani, flessibili e diritti si trasformavano in vimini per fare contenitori di ogni tipo.