mercoledì 5 marzo 2014

Crescione primaticcio

(Cardamine hirsuta)

(dialettale:  )


Al crescione primaticcio va davvero a genio l'inverno durante il quale incrementa notevolmente la sua presenza, in genere nei terreni a nuda terra lasciati a riposo, disponendo fitte fitte delle rosette di foglie, in modo tale che il tutto appare come una densa stuoia.


Ogni ciuffo assume una forma arrotondata e lievemente convessa perché i gambi violacei, che s'estendono uno accanto all'altro in cerchio, s'arcuano tenendo sollevate le foglioline rotondeggianti disposte in un numero variabile di coppie, mentre un' unica foglia di maggiore dimensione chiude all'apice ognuna di queste ordinate ed eleganti sfilate.

Dal centro, direttamente dal punto dove la sottile radichetta a fittone s'immerge, s'innalzano numerosi fusti quasi spogli, ma impegnati a reggere alla loro sommità dei fiori che si aprono se splende il sole a mostrare le corolle con 4 petali solcati da leggere nervature e disposti in croce.


La fioritura continua a lungo e convive con i frutti, lunghe silique ben erette che superano del tutto questa specie di chignon vegetale, simili alle 'gusele' che molto tempo fa le spose, nel giorno delle nozze, usavano per ornare i capelli.


Alla fine l'insieme delle infiorescenze diventerà una completa testa di semi, pronti a disperdersi con l'esplosiva spinta ottenuta dall'apertura a scatto delle valve del loro involucro.

E forse non a caso, nei tempi andati, il succo ottenuto spremendo questa pianta da fresca era un rimedio per curare la perdita dei capelli e le sue tenere foglie arricchivano il pasto, rendendolo pepato se usate crude.