venerdì 11 ottobre 2013

Erba calenzuola

(Euphorbia helioscopia)

(dialettale:   )


Chi pensa che sia soltanto il girasole a seguire passo passo con la sua corolla il percorso dell'astro durante la giornata sbaglia: gli antichi affermavano che ha questa abitudine anche una pianta di piccole dimensioni e per questo le hanno attribuito il nome helioscopia da 'helios - sole' e 'skopein - guardare'.

Questa caratteristica forse è da accettare nel senso che le strane infiorescenze che la caratterizzano sono appiattite alla sommità dei gambi e quindi sono tutte direttamente esposte alla luce solare, lo guardano in continuazione, tranne quando quest'erba cresce in luoghi ombrosi.

Esse sono diverse da quelle di tutti gli altri fiori e a loro è stato assegnato un nome da ubriaconi, 'ciazio - coppa di spumante'; è formata da 5 brattee verdastre, saldate a formare una specie di contenitore incavato che dovrebbe proteggere i fiori.


Quest'ultimi, poverini, sono ridotti ai minimi termini: i maschili sono semplici stami e il femminile è un ovario con lo stilo che se ne sta bene eretto finché le mosche lo hanno visitato, attirate dalle profumate sostanze zuccherine racchiuse in 5 corpuscoli ovali e giallastri.

Gli stami lo attorniano, ma le loro antere s'attivano tardivamente, quando il polline proveniente da altre piante è arrivato a fecondare l'ovulo.

Questi ciazi, sono all'apice di ombrelle terminali composte da 5 rami di uguale lunghezza che poi si suddividono ancora in rametti secondari e a loro protezione larghe brattee giallastre mostrano un bordo dentellato come le altre foglie lungo il fusto liscio e tondo: una costruzione architettonica assai complessa!