giovedì 8 maggio 2014

Geranio volgare

(Geranium molle)

(dialettale:   )

Il geranio molle, denominato in questo modo per le sue foglie così morbide al tatto da sembrare velluto, addolcisce con la sua presenza i prati asciutti  e i margini sabbiosi delle strade dove cresce facilmente, nonostante l'aridità rappresenti in questi luoghi un costante pericolo.


Ma la pianticella sembra in grado di evitare a lungo i danni da essiccazione utilizzando vari espedienti, tra cui lo sviluppo di una gran quantità di peli lungo i fusti, sulle foglie e sul calice con lo scopo di controllare la temperatura delle foglie, regolando eventuali eccessive perdite d'acqua e riflettendo l'irradiazione solare.

Queste foglie così efficienti, che formano consistenti rosette basali, mostrano una suddivisione complessa in più lobi, ciascuno dei quali ulteriormente dentato o anche profondamente diviso, quasi come un pizzo prezioso.

Dalla parte opposta delle foglie crescono steli dove a gruppi si aprono dei fiori e ciascuno ha 5 sepali sottostanti 5 identici petali  rosei cosparsi di venature più scure che si irradiano dalla base come linee guida per gli insetti, i quali forse sono in grado notare anche dei segni che gli umani possono vedere solo ai raggi ultravioletti.



Al centro del fiore lo stimma è circondato da 10 stami suddivisi in 2 anelli da 5 e alla sua base sono collocati 5 organi che in seguito danno origine ai frutti a 'becco di gru'.

Una volta maturi, si scompongono in 5 porzioni, ciascuna provvista di un lungo filamento il quale,quando i tessuti di seccano e si contraggono, scatta allontanando le singole parti in modo che i semi possano uscire.

Una scatola a scatto con aperture automatiche davvero sorprendente!