mercoledì 18 settembre 2013

Ciclamino delle Alpi

(Cyclamen purpurascens)

(dialettale:  )

Se si vuole un esempio di pianta previdente ed accorta, economa ed organizzatrice, ecco il ciclamino dei boschi ombrosi ed umidi.


Innanzitutto impiega il suo fusto sotterraneo, normalmente destinato a portare in alto fiori e foglie, come magazzino alimentare: lo forza ad ingrossarsi, ad arrotondarsi, a riempirsi di un succo acre, ma anche velenoso, così può costituire una difesa contro eventuali assaggiatori, e forse gli ha fatto guadagnare anche il nome, dato che ciclamino deriva dal greco' kyklos - cerchio'.

Dalla parte inferiore di questo tubero color vino si sviluppano alcune striminzite radici e da quella superiore lunghi peduncoli rossicci: peli su una testa calva, il tutto assai brutto, ma non importa, conta il riuscire a sopravvivere quando cibo non se ne trova.

Alcuni di questi gambi sorreggono foglie a forma di cuore arrotondato con alla base un solco profondo; al di sopra spicca una tinta verde scuro variegata d'argento: un ulteriore accorgimento per attivare la traspirazione, facilitata se vi sono grandi e fitti spazi intercellulari nel tessuto spugnoso, identificabili proprio dal colore più chiaro.


Altri portano le corolle, sempre solitarie, ma a loro modo vistose per il numero, il colore roseo porporino e il profumo davvero inebriante, tutti artifizi messi in atto per attirare gli insetti.
La loro forma è particolare: verso il basso si apre una cavità arrotondata, scura sul  bordo, da cui si dipartono 5 lobi ripiegati all'insù come orecchie di lepre.

Dentro questa fauce stanno inseriti 5 stami con antere triangolari, la cui punta arriva fino al centro del tubo della corolla; in questo modo, formando come una piramide, occupano tutto lo spazio disponibile chiudendo l'apertura; astuzia anche questa, perché gli insetti per penetrare devono rimuovere le punte degli stami. Così, sporchi di polline, possono urtare lo stimma di altri ciclamini, il quale sporge sempre abbondantemente, fatto apposta per farsi toccare.


Altra soluzione intelligente è il frutto, una capsula sferica, i cui semi raggiungono la maturità dopo un anno circa dalla fioritura; la pianta per facilitargli l'avvicinarsi alla terra attorciglia a spirale il peduncolo che lo porta, il quale lentamente s'inclina, fino a conficcarlo nel terreno.

Secondo Plinio il Vecchio sarebbe una buona idea piantare ciclamini nel giardino per impedire a forze malefiche di agire; io direi, per ricordarci che contro le avversità bisogna programmare per tempo le difese.

E si può incontrare anche qualche variante al tipo classico!