venerdì 3 gennaio 2014

Crespino

(Berberis vulgaris)

(dialettale:   )


Nel mondo un po' mummificato di gennaio, aria gelida e frizzante e trine di ghiaccio sulle foglie secche, l'occhio cerca un pizzico di colore, almeno un frammento della grande abbuffata di tinte dell'autunno.

E spesso d'improvviso la scena si anima, s'infiamma per un tocco energizzante di rosso che si staglia sull'intreccio dei rami nudi e bruni; dei pendenti di corallo, difesi da spini acuminati, pendono ben visibili.



Sono i frutti, dal sapore piacevolmente acidulo, del crespino, un arbusto delle siepi che talvolta può assumere la forma di un alberello che sfoggia dei fusti di color avana, di un bel giallo solare all'interno, che gli umani utilizzavano come colorante.

Anche i fiori a grappolo, 6 petali e 6 sepali, che sbocciano in primavera sono gialli e proteggono 6 stami che hanno la capacità di scattare come molle verso l'alto se toccati alla base.

Tutto questo giallo fece pensare ai guaritori di un tempo che fosse un efficace rimedio per i mali della cistifellea, del fegato e dei reni, intuizione confermata da studi recenti.