sabato 10 agosto 2013

Bardana

(Arctium lappa)

(dialettale: peta-petò )

Prolifera in luoghi non coltivati, ma in terreni ricchi di nitrati ai bordi delle strade; sembra un piccolo arbusto, con foglie grandi e cuoriformi, un fusto ramoso e striato di rossiccio, una radice fittonosa robusta.

Non pare avere nulla di speciale finché non appaiono le sue infiorescenze, strani bottoni vegetali rivestiti da una folta fodera uncinata da cui spuntano i fiori riuniti in capolini globosi; talmente particolari che dallo studio della loro disposizione e del loro funzionamento è derivata l'invenzione del velcro.


Queste sfere 'adesive' sono l'originale espediente che questa specie ha ideato per provvedere alla disseminazione: s'incollano ai peli degli animali o agli abiti dei passanti che così li possono trasportare anche a grandi distanze.
Non per nulla l'appellativo 'lappa' pare derivi dal latino 'lappare - afferrare'.

Sono presenti solo i fiori del disco fittamente disposti e maculati di violetto alle estremità, con sepali del calice ridotti a una sottile coroncina, corolle con 5 minuscoli denti, stami con 5 filamenti liberi ma con antere saldate tra loro a formare una sciarpa attorno allo stilo.


Nell'antichità era ritenuta capace di curare molte malattie, ma forse la funzione più valida è quella di depurativo per cui le malattie della pelle s'arrendono davanti alla sua azione: tanto è ispida e villosa lei, quanto rende liscia e pulita da impurità la pelle degli umani.


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